La Storia del Consorzio
1987, quando tutto ebbe inizio
Era il 1987 quando otto produttori di sei regioni italiane si sedettero a tavolino davanti a un notaio per dare vita al primo Consorzio italiano per l’esportazione, il “Grandi Vini C.E.”.
Nessun altro produttore in Italia avrebbe scommesso una lira (l’euro era di là da venire) sulla possibilità che un sodalizio del genere potesse resistere lo spazio di un mattino mattino ma la storia racconta esempi di grande collaborazione e successi internazionali.
Le grandi fiere internazionali
Negli anni ottanta, quando l’Italia era proiettata verso il primo posto nella produzione di alta qualità (conquistato soltanto in questo secolo), solo un’associazione di storici produttori avrebbe potuto affrontare con successo i difficili mercati stranieri, cominciando dall’Europa per continuare nelle Americhe e finire in estremo Oriente.
Le grandi fiere (come Vinitaly, Prowein e Vinexpo) e i lunghi viaggi all’Ovest e all’Est sotto il marchio del Consorzio, all’epoca difficilmente sostenibili per i singoli produttori, hanno rappresentato un punto di forza nella crescita di ogni azienda e nella conoscenza del Grandi Vini C.E. a livello internazionale.
Il Consorzio oggi
Oggi il marchio del Consorzio e i suoi consorziati sono presenti in più di ottanta stati del mondo. Il nome è cambiato in “Grandi Vini d’Italia Group”, i produttori sono diventati sei e le regioni rappresentate cinque, ma la forza e lo spirito sono rimasti gli stessi.
I piemontesi Barolo e Barbera, i veneti Amarone, Bardolino e Prosecco, i romagnoli Sangiovese e Chardonnay, i toscani Chianti e Supertuscan, i marchighiani Verdicchio e Conero sono solo alcune delle produzioni raccolte dall’organizzazione, e c’è chi dice che il successo e la longevità del Consorzio dipendono proprio dalla varietà dei suoi vini.
La verità è invece che dietro l’unione di Carpineto, Umberto Cesari, Michele Chiarlo, Garofoli, Villa Girardi e Borgo Molino c’è la profonda amicizia di imprenditori che collaborano con passione andando oltre gli interessi personali. Questa è la chiave del successo di Grandi Vini d’Italia Group.